Desirée Mariottini stuprata e uccisa da un branco di vermi spacciatori e dalla demenza comunista

“Desirée è stata uccisa da chi nega le evidenze statistiche che mettono in relazione l’immigrazione illegale di massa con l’aumento di un certo tipo di reati in Italia, la violenza sessuale su tutte

Desirée Mariottini è stata stuprata e uccisa da un branco di vermi spacciatori. L’omicidio ha fatto fare un

salto di qualità nel degrado umano nel quale ci ha gettato la sinistra con il suo buonismo. Perché questo omicidio sarà anche figlio della disgregazione famigliare di cui è stata vittima la ragazza ma è senz’altro riduttivo e sbagliato derubricare una simile bestialità umana a semplice fatto di cronaca. Questo omicidio è frutto della demenza comunista introdotta da Prodi nel 1998 quando, caso unico in Europa, introdusse la protezione umanitaria basata su giudizi discrezionali ed in molti casi concessa solo per stato di povertà. Se poi ci mettiamo dentro anche la mentalità dell’accogliere tutti senza se e ma della Boldrini, della Bonino, dell’ANPI, allora completiamo il quadro della volontà di degradare il Paese.

Fico, ha in qualche modo scusato questi stranieri che spacciano dicendo che “la coesione sociale è il mezzo fondamentale per costruire il resto della comunità solidale”.

Desirèe è stata uccisa una volta da un branco di vermi spacciatori e quattro volte da chi promuove la droga; da chi difende l’illegalità delle “zone franche”, come quello stabile di San Lorenzo a Roma, con centri sociali e ANPI che scendono in piazza, non contro gli spacciatori ma contro la presenza dello Stato; L’illegalità come “resistenza democratica”, in nome dell’immigrazione di massa, sostenuta da Mimmo Lucano sindaco di Riace e da tutte le anime belle della sinistra.

Per dirla con le parole del guru Saviano “centomila immigrati (clandestini) non sono un problema, ma un dono”. E dal loquace Saviano, aspettiamo ancora una parola su Desirée e su Pamela, anche lei drogata, violentata e uccisa da pusher africani, per spiegarci meglio questo dono”.

fonte rete

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