A Lampedusa gli sbarchi non si fermano

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A Lampedusa  gli sbarchi non si fermano. All’hotspot di Lampedusa – contrada Imbriacola ci sono circa  2.800 persone a fronte di poco meno di 400 posti disponibili.

I migranti hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, ma anche da Zuwara e El-Agelat in Libia. A questi si aggiungono centinaia e centinaia di bengalesi, egiziani, sudanesi, pakistani, nonché dal Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Guinea, Burkina Faso e Sierra Leone.

La Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, per provare a tamponare l’emergenza all’hotspot, ha disposto il trasferimento con navi militari e traghetto di linea di buona parte dei cosiddetti “ospiti”; In  Prefettura  stanno cercando di fare il più in fretta possibile e non soltanto perché nei padiglioni di contrada Imbriacola ci sono quasi 2.800 persone, ma anche perché  continuano a registrarsi segnalazioni di avvistamenti e recuperi di gruppi di “migranti”.

Ne Frattempo, del tanto decantato “blocco navale subito” non se ne parla più, anzi la Meloni, votata anche perché risolvesse il problema, non sta facendo nulla e i ridicoli Decreti Piantedosi non sono altro che una legalizzazione degli sbarchi da parte delle ONG che  non ci pensano nemmeno ad approdare in altri Paesi, di conseguenza, continuano ad arrivare migliaia di “migranti”, traghettati “tra l’altro” da pescherecci, GdF, e Guardacoste, che si spostano in acque Maltesi, Libiche, Tunisine, per mettere a carico dell’Italia questa massa di futuri pagatori delle nostre pensioni.

La situazione è molto più grave di quanto “Meloni” ci voglia far credere e i casi sono due: il governicchio italico è succube o connivente con questa invasione  che profughi non sono certamente.

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